IL TERRITORIO SI FA SCUOLA

 IL TERRITORIO SI FA SCUOLA (dal Reportage su Orientamenti 2022)

IL TERRITORIO SI FA SCUOLA

 “Il territorio si fa scuola” è un’iniziativa promossa dalla Direzione scolastica dell’Ufficio Regionale, il cui scopo è promuovere il territorio ligure attraverso l’integrazione dei programmi didattici. 

L’incontro, che si è tenuto nel pomeriggio di giovedì 17 novembre in aula Aliseo, presso i Magazzini del Cotone a Genova, raccontava proprio di questo progetto, giunto alla seconda stagione: com’è nato, quali sono i suoi obiettivi ed alcune testimonianze di attività scolastiche che vi hanno aderito. 

"Figlio" di tale iniziativa è il magazine che porta lo stesso nome del progetto e racconta le diverse esperienze didattiche realizzate da varie scuole della nostra regione. Sabrina D’Isanto – insegnante all'ITP Chiavari, e responsabile del progetto grafico del magazine / insieme all’ex studente Mattia Reggioni, ideatore del logo “Il Territorio si fa scuola” - nel corso dell'incontro ha spiegato come è stato realizzato il secondo numero che sarà a breve rilasciato, presentando le principali iniziative delle scuole partecipanti.



A presentare i vari interventi, con l'evidente entusiasmo di chi crede in quello che fa, c'era la prof.ssa Alessandra Nasini, dell'Ufficio Comunicazione USR Liguria. I saluti istituzionali sono stati fatti dal dott. Clavarino, dirigente dell'Ufficio Scolastico Regionale, che avevamo intervistato in mattinata (vd. prima parte dedicata a Erasmus+)




Questo programma ha preso forma da un’idea di Riccardo Badino, ex Dirigente scolastico dell’Usr, incapace di godersi la pensione, che - partendo dell’articolo 9 della nostra Costituzione, ovvero il principio di tutela e promozione per la ricerca e il patrimonio artistico - ha sviluppato questa idea per coinvolgere gli studenti: il territorio dev’essere considerato il quaderno sul quale la scuola può scrivere le pagine di un libro. Il traguardo è trasmettere le nozioni in modo tale che gli alunni possano far diventare lo studio una parte di loro, attraverso ciò che ci circonda. Alcuni ragazzi, per esempio, hanno affrontato così la lezione di storia sulla 2° Guerra Mondiale: hanno appeso ad un ulivo risalente a quel periodo una targa storica.
Un altro progetto molto interessante è stato quello svolto dall’I.C. di Cogoleto, in cui 37 ragazzi hanno rappresentato in chiave moderna la storia della letteratura, dalle origini fino a “La Locandiera” di Goldoni. La testimonianza è stata raccontata proprio dall’insegnante di italiano, Prof.ssa Andreina Porzio, che li ha guidati, riportando l'entusiasmo dei ragazzi che, dopo due anni di lockdown, hanno potuto uscire dalle solite mura scolastiche (anche se dopo due anni di dad, non erano più tanto solite…). “Sono felice di aver reso viva la letteratura” ha affermato la docente, la quale ha proposto di continuare questa iniziativa con un altro progetto per i suoi studenti: diventare i Ciceroni della propria terra.
Interessantissimo l'intervento del presidente del consorzio Pro Loco Enrico Mendace, che abbiamo poi intervistato al termine dell'incontro (vd. in fondo all'articolo), sul ruolo strategico delle diverse pro Loco sparse su tutto il territorio, non solo nell'ambito delle iniziative ricreative, ma anche sulla gestione dei servizi alla comunità.  
Abbiamo in programma di invitarlo nel nostro istituto per farci raccontare ancor più in dettaglio il mondo delle Pro Loco, anche come prospettiva di inserimento nel mondo del lavoro.

E' stato poi presentato dalla vice preside Oriella Coriandolo, con la prof.ssa Pieramaria Ciuffarella e la prof.ssa Sabrina D’Isanto, il progetto “Alla scoperta di sé” realizzato dagli alunni del Corso presente nella Casa di Reclusione di Chiavari, Corso Professionale dei Servizi Commerciali Pubblicitari dell’IIS Caboto, ora ITP Chiavari.  Attraverso la tecnica del caviardage, che consiste nella stesura di un testo poetico partendo da documenti già scritti, gli studenti hanno assegnato un valore alle vite dei carcerati. Sembra una cosa banale ma non lo è affatto: la superficialità del mondo può essere superata e loro, con una sensibilità incredibile, lo hanno dimostrato.
E' un progetto che non solo ha colpito i presenti, come il dott. Peccenini, coordinatore dell'USR ligure, ma ha particolarmente toccato noi ragazzi, che siamo rimasti affascinati dalle composizioni di questi poeti d'eccezione, tanto da volervi proporre ciò che ci ha maggiormente colpiti:









All’incontro era presente anche il giornalista Paolo Zerbini, il quale ci ha illustrato il suo progetto: raccontare nelle scuole la professione del giornalista e come si è sviluppato il giornalismo nel corso del tempo. Dopo il suo intervento abbiamo avuto la possibilità di parlare un po’ con lui, invitandolo nella nostra scuola come punto di partenza per il suo piano. Uscirà dunque sul nostro giornalino un’intervista completa a Paolo Zerbini, che comprenderà l’incontro che si terrà nel nostro istituto e le informazioni che abbiamo raccolto durante questo evento del Salone Orientamenti 2022.

(Alessia Bertacchini, V A LES)

Alla fine del seminario “Il territorio si fa scuola”, abbiamo potuto intervistare il presidente del consorzio Pro Loco Enrico Mendace. 

La prima domanda non può essere che questa: che cos’è una Pro Loco? “Questa parola significa letteralmente “a favore del luogo”, quindi deduciamo che una Pro Loco sia una associazione che ha come unico obiettivo la promozione del territorio, in diversi ambiti. In Italia ce ne sono più di 6.000 e sono diffuse su tutto il territorio nazionale, sono realtà che aiutano e danno vita alle varie città durante l’anno ma, a Genova in particolare, hanno un problema: mancano i giovani.”

La domanda successiva, quindi, sorge spontanea: in che modo noi, generazione Z, possiamo collaborare alla promozione del territorio?

“Intanto è essere noi (pro loco), essere parte integrante del mondo del volontariato, quindi essere in una pro loco o in una qualsiasi altra realtà associativa. Io come molti altri stiamo iniziando a diventare la generazione più anziana e voi giovani potete aiutarci mettendovi in gioco per portare idee e punti di vista differenti dai volontari. Per esempio, io sono un web designer ma non uso Tik Tok o Instagram quindi non saprei come espandere le nostre iniziative in queste piattaforme e in questo i giovani possono darci una mano. L’Italia vive di volontariato, e quindi anche voi giovani dovete entrare nel meccanismo”

Inoltre, il presidente ci ha spiegato come a Genova ci sia una moltitudine di iniziative che nemmeno conosciamo e che saranno prossime nel tempo natalizio, comunque consultabili sul sito della pro loco https://www.consorzioprolocogenova.it/

“In tutta Genova mediamente facciamo un evento a settimana, dato che siamo 11 Pro Loco ci riusciamo. Per Natale e il mese di dicembre, ci saranno tanti eventi per famiglie, come a Cornigliano la città di Babbo Natale. Eventi molto vari alle 5 terre, a Recco, in Val Bisagno. Talvolta invece, magari portiamo le nostre castagnate di ottobre, o il nostro vin brûlé con la famiglia e tutte quelle piccole sagre nei vari quartieri genovesi, facendoci prendere conoscenza di queste piccole realtà. Il periodo del lockdown è stato molto difficoltoso. Anche se non ci siamo mai fermati, abbiamo dovuto sospendere sagre e feste, cercando di aiutare i vari comuni in cose di cui c’era necessità. Ma il nostro sguardo va oltre i confini nazionali. Ad esempio, abbiamo usato mezzi nostri e di altre associazioni per caricare due camion di alimenti da portare sul confine ucraino all’inizio dello scontro con la Russia.”

Sicuramente, le parole del presidente sono parole di aiuto. Hanno bisogno dei più giovani. A Genova i dati demografici dell’ISTAT sui ragazzi dai 14 ai 18 anni non contano numeri altissimi. Anzi, pochi rispetto a molte altre città come Milano. Genova è una città che si sta spopolando. In cui molta gente va fuori perché cerca un lavoro diverso. Nelle fasce più giovani, dai 14 ai 17 anni, nonostante in Italia una buona percentuale di ragazzi abbia iniziato a fare del volontariato, sono ancora in molto pochi a dedicarsi a queste attività. Per interesse? Per voglia? Per paura di mettersi in gioco? È difficile capirlo, ma ora bisogna dare una svolta a questa città e cercare nuove strade e “fabbricare” nuove idee.

(Ilaria Fameli della V A LES, Pietro Gemme, Nicole Pedemonte della III A LES)


Hanno collaborato a questo reportage, con interviste, foto e riprese: Simone Banella, Alessia Bertacchini, Andrea Cherubini, Gaya Costantino, Simone Dondero, Ilaria Fameli, Andrea Fiorese, Alessia Olivo, Federica Pettarin, Gabriele Sandolo, Ivan Terrazzoni, Mirko Vavassori, Ilaria Zanardi, Luigi Zilli (V A LES) e Anita Cepollina, Pietro Gemme, Sofia Lucagrossi, Nicole Pedemonte (III A LES)

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