L'ultimo articolo di Nicolò per il Giornalino

 ULTIMO ARTICOLO DI NICOLO’ DE ROSA, PER IL BLOG SCOLASTICO D’ISTITUTO: “THE NEW GIORNALINO”

Giovedì 14 settembre 2017, entrai per la prima volta, come studente, all’interno della nostra scuola. Ero alle superiori! Mi sembrava di essere cresciuto in un millesimo di secondo, sentivo che stava per iniziare un percorso che difficilmente mi avrebbe visto nelle vesti di spettatore silente. 

Oggi, 11 giugno 2022, dopo quasi cinque anni da quel giorno vi posso confermare che di cose ne sono successe e a voi, lettori del nostro giornalino, devo molto. In questo infinito recinto temporale, sono riuscito a capire veramente chi sono e quali sono le mie passioni, sono diventato una persona consapevole dei suoi limiti ma soprattutto delle sue possibilità, riuscendo a creare rapporti che mai avrei sognato di realizzare. Nella mia vita, al Firpo dovrò sempre tanto, questa è stata la mia casa e non potrei esserne più fiero: non è perfetta, anzi, in certi contesti ho pensato che si cercasse fra queste mura di combattere l’ideologia della perfezione, perché in fondo, cos’è perfetto? Niente! E noi, gente del Firpo Buonarroti nella nostra più convinta imperfezione riusciamo a creare dei momenti fantastici che passano alla storia, non solo del nostro istituto, ma della nostra città, della nostra regione e della nazione intera. Il mondo ci conosce, per questo mi sento di dire ai più piccoli: siate fieri delle vostre “origini scolastiche” perché rappresentano la serietà di persone che lavorano duramente per un nostro sorriso e per un nostro successo.        

 Ogni professore che ho incontrato in questo cammino ha delle caratteristiche ben precise, spesso fra loro vi sono moltissime differenze e questo arricchisce il bagaglio culturale che sono in grado di fornire a noi studenti. Non posso negare, per onestà intellettuale, che fra loro troverete persone che lasciano davvero il segno all’interno dei vostri cuori, ed altri che invece voleranno via dai vostri cervelli un minuto dopo il suono della campanella finale; fa parte della vita e delle relazioni civili e normalmente accade anche nell’ambiente scolastico. Bisogna credere in una scuola sempre più aperta e dinamica, in grado di fornire più esperienze e meno problemi e tocca a voi, ragazzi che continuerete ad entrarvi il prossimo settembre, portare avanti questo ideale e solo così capirete che non è tutto “verifiche ed interrogazioni” anzi, forse quello è il meno.                                      

Credete ancora in una scuola trasversale, e partecipate a progetti come il giornalino ed il DEBATE, e tutti quelli che l’istituto propone, solo così avrete la formula giusta per comprendere la bellezza del quotidiano. L’anno prossimo il Firpo avrà bisogno di nuovi rappresentanti d’istituto e sono certo che fra voi, molti avranno voglia di mettersi in gioco per portare avanti molti progetti che io, Sara, Gaia e Maira abbiamo dato alla luce; quello del rappresentante di una scuola come la nostra è una missione difficile e complessa, ma vi si riempirà l’animo di gioia vedere frutti del vostro lavoro messi in pratica con successo.                                          

Non ascoltate molte “menti” che con estrema facilità vi diranno: “non siete i salvatori della patria” o “ma chi ve lo fa fare” perché sarete voi a dovervi caricare di quel coraggio, che a loro evidentemente manca. Ho amato profondamente in ogni istante tutto questo, e spero di aver lasciato un segno seppur piccolo, del mio vissuto qui. Porterò sempre nel mio cuore, le mattine, i pomeriggi e le sere trascorse al Firpo quando fin dall’inizio, come prima classe del LES, ero chiamato vicino a ragazzi di quinta degli altri indirizzi, a testimoniare la bellezza di questo corso di studi, dinnanzi all’auditorium gremito di persone che ascoltavano un quattordicenne parlare delle sue prime esperienze.                                                                                                         

Voglio ringraziare due importantissimi compagni di viaggio, che hanno permesso in fasi diverse, tutto questo: Matteo Saba e Sara Delponte.    

Matte è un vulcano di idee e pensieri, una vera mente che sono certo farà strada ovunque la vita lo porterà. Con lui ho iniziato, lui mi ha dato il coraggio di buttarmi e per questo gli devo molto. Anche se la sua esperienza non è stata tutta in discesa è riuscito a farsi amare da tutti per quello che è indistintamente. Sembra ieri, ed invece è passata una vita, da quando noi, impavidi e fieri abbiamo deciso di ricoprire di sacchetti della spazzatura le finestre dell’aula lim per uno spettacolo sulla poesia lirica, decorando tutto lo spazio con led e tappeti, cartelloni e nastri: passammo per folli agli occhi di tutti ma la resa fu eccezionale. Con lui, e la nostra squadra, ho vinto i campionati regionali di badminton e siamo volati in Sardegna a giocare i nazionali assieme ad una prof fantastica che per una sorte matrigna ed infame ci ha abbandonato troppo presto: quelle sere sono scolpite nella mia mente e da lì non se ne andranno, mai. GRAZIE Matte, ti voglio bene!                                            

Infine, come scrivevo poc’anzi, altra presenza fondamentale per me e per la mia vita a scuola, è stata Sara: con lei ho condiviso tutto, passando anche per periodi molto bui della nostra amicizia, ma la vittoria sta nell’essere ancora qui. Siamo stati eletti rappresentanti d’istituto, abbiamo scritto palmo a palmo per il nostro giornalino ed abbiamo vinto i campionati regionali di debate, andando a sudare per il titolo nazionale a Bardonecchia lo scorso aprile. Molti prof e amici ormai ci vedono a scuola come una cosa unica, forse è simbolo di un modo di lavorare che per fortuna è stato apprezzato ed io, come amico, non ne potrei essere più felice. GRAZIE davvero, Sa! 

Ancora ho davanti la sfida della maturità e preferisco non sbilanciarmi sui ringraziamenti ai professori che però, arriveranno il mese prossimo. Sarò sempre pronto a tifare per la nostra scuola e disponibile a tornarci se mai ce ne fosse bisogno, qui lascio un pezzo di cuore. Mi raccomando ragazzi credeteci e non fatevi abbattere da niente e da nessuno perché noi siamo il Firpo e voi siete magnificamente voi!  

Vi voglio tanto bene, grazie a tutti di esserci stati, non vi scorderò mai.

Nicolò De Rosa, V L.E.S. , 11/06/2022

 

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