RIFLESSIONI POETICHE - IL MARE

È una sera di dicembre, sono le sei e mi ritrovo qui, davanti al mare.

Solo io e lui.

Io, zitta con in sottofondo della musica alquanto malinconica, e lui lì, al buio, il quale non permette di percepire ove l’acqua sparisce, lasciando spazio al cielo e alle sue stelle. 


Non so come si senta lui: non lo vedo, non so se le sue onde si alzino, però dal brusio riesco a percepire che anche lui non è in quiete.


Forse non lo è per il vento o per gli scogli, che ogni volta lo frantumano, oppure semplicemente perché ha paura del buio, che lo rende invisibile.


Sarà per questo che insiste con quel mormorio?

Per far capire a chi non lo vede che non è andato via e che è sempre lì, anche se non lo si scorge?


Ma se ci si ferma, in silenzio, ad ascoltarlo, si può addirittura avvertire una sorta di carezza e consolazione, che nessun essere umano riuscirebbe a trasmettere. 


                                      Diana Nanni

V A LES

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