GENOVA: È UNA CITTÁ PER GIOVANI?
Nonostante sia una città piena di storia e con lo sbocco sul mare, per le nuove generazioni questo probabilmente non è abbastanza. La generazione Z, infatti, oltre ad essere appassionata di cultura e di storia, desidera una Genova stimolante, con eventi, mostre, concerti e festival. Purtroppo, malgrado ci siano gli spazi necessari a disposizione, la Superba organizza pochi eventi di questo genere e questa è sicuramente una grande perdita.
Facciamo un esempio: ormai sono due anni che il capodanno viene festeggiato a Genova, più precisamente in Piazza de Ferrari, con grandi cantanti ad esibirsi. Queste serate sono state la dimostrazione del fatto che basta una serata di musica in compagnia per attirare la gioventù. Durante queste serate, infatti, Genova era abitata da giovani provenienti da tutta Italia. Tutto ciò fa facilmente comprendere come, con un po' di volontà e di impegno, Genova potrebbe tranquillamente diventare una città a misura di ragazzo. Investire in spazi culturali e festival musicali potrebbe infatti permettere alle nuove generazioni di riunirsi e di passare del tempo con i propri coetanei, sentendosi integrati in una città non troppo lontana dai propri ideali e dalle proprie esigenze personali.
Tuttavia, il panorama lavorativo potrebbe non essere altrettanto allettante per i giovani. Nonostante ci siano opportunità di lavoro, soprattutto nei settori marittimo e turistico, alcuni potrebbero trovare limitate le prospettive di carriera rispetto a città più grandi e dinamiche. Questa è una delle cause che provoca l'allontanamento da Genova di chi cerca master più qualificanti e sbocchi lavorativi migliori.
In conclusione, possiamo affermare che, secondo molti rappresentanti della
generazione Z, Genova non si può considerare come una città per giovani.
Nonostante ciò, come sopra citato, i punti di slancio per una Genova più
attuale sono molti. Lasciamo quindi ai lettori la libera interpretazione per
capire se questi punti di slancio possono essere realmente efficienti e sufficienti per
classificare il capoluogo ligure come una città adatta alle nuove generazioni
Un'inchiesta di Anita Cepollina e Sofia Lucagrossi, IV A LES
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