Firpo-Buonarroti "Scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo". Intervista all'on. Brando Benifei

Il programma "Scuola ambasciatrice del Parlamento europeo" (EPAS) è il progetto che avvicina gli studenti alle istituzioni europee. Ha l'obiettivo di sensibilizzare studenti delle scuole secondarie di secondo grado provenienti da diversi contesti educativi, sociali e geografici sulla democrazia parlamentare europea, il ruolo del Parlamento europeo e i valori europei. 
Il programma dà agli studenti la possibilità di comprendere i propri diritti di cittadini dell'UE e di scoprire in che modo partecipare attivamente ai processi democratici dell'UE. Il progetto si rivolge alle studentesse e agli studenti del terzo e quarto anno di scuola superiore. E in occasione della festa per l'Europa, il Centro Europe Direct Genova ha partecipato a un incontro-dibattito dal titolo "La UE, i giovani, le competenze” che si è svolto lunedì 29 maggio presso il nostro Istituto Firpo - Buonarroti di Genova, alla presenza dell’eurodeputato on. Brando Benifei. Nell’occasione, è avvenuta la consegna ufficiale della targa di "Scuola Ambasciatrice del Parlamento europeo" al nostro Istituto, riconoscendone, così, l’impegno e la dedizione nel promuovere i valori europei. Non a caso, il Firpo-Buonarroti ha partecipato e partecipa a mobilità Erasmus+ di breve e lunga durata, Job Shadowing, Youth Exchange e ad altre iniziative di scambio a livello europeo.
A scoprire la targa nella nuova Aula Europa, al pianoterra della scuola, la nostra Dirigente Alessandra Vaccari e l'on. Benifei. A noi studenti è stata consegnata una pergamena, che ci designa come "Ambasciatori Senior del PE" e abbiamo anche ricevuto la maglietta dell'Europa: è stata la Responsabile del Centro Europe Direct Genova Roberta Gazzaniga a fornire le magliette ed altri gadget alla scuola! 
Poi abbiamo avuto il prezioso intervento della Sig.ra Desi Silvar di AICCRE Genova e la rappresentanza del Dott. Carlo Vampi dell’Associazione Seniores Genova che da anni collabora con il nostro Istituto; hanno inoltre presenziato il Dott. Luca Kiderlen, Referente del progetto inserimento lavorativo giovani (progetto PIL) della Città Metropolitana di Genova, e la Dott.ssa Elisa Barcheri,  Operatrice del progetto inserimento lavorativo giovani.
Questo evento è stato l’occasione per celebrare non solo l'importanza dell'Unione Europea, ma anche il ruolo fondamentale di noi giovani nella costruzione del futuro dell'Europa.
In vista di questo incontro, noi della Redazione della III A LES, dopo un dibattito molto partecipato su vari temi di carattere storico e di attualità, riguardanti la creazione e l'attuazione dell'Unione Europea, e dopo un lavoro di ricerca tra le fonti, avevamo preparato una serie di domande da rivolgere all'on. Brando Benifei, che ha accettato volentieri di sottoporsi alla nostra intervista e a qualche domanda di altri ragazzi presenti in Auditorium, pur non riuscendo a rispondere a tutte, causa precedenti impegni che hanno ridotto il tempo previsto del suo intervento nella nostra scuola. 
A organizzare la nostra partecipazione al progetto e l'incontro conclusivo, è stato il prof. Danilo Cevoli. Ad aiutarci a preparare la nostra prima importante intervista, è stata la nostra "Direttora", la prof.ssa Gabriella Corbo. 
Ecco alcune foto dell'evento scattate dalla nostra compagna Nora:








Qui sotto, vi proponiamo tutte le domande che avevamo preparato: 

  • Spesso si sente dire che i giovani mostrano poca attenzione e coinvolgimento per le questioni politiche del proprio paese. Ammesso e non concesso che questo sia vero, quanto interesse c’è tra i giovani nei confronti dell’Unione Europea? E, conseguentemente, cosa può spingere un giovane a mettersi in gioco politicamente sui temi dell’Europa, anche con un compito ufficiale all’interno del parlamento europeo?  
  • Se prevalesse davvero un atteggiamento di disinteresse o scetticismo nei confronti dell’Europa, come può cambiare la percezione di un giovane a questo riguardo?
  • Noi sappiamo che l’Italia è stata tra i paesi fondatori dell’Unione Europea e che le prime motivazioni che hanno spinto verso un’Europa unita erano (oltre ai grandi ideali dei padri fondatori) di tipo economico dopo le distruzioni della Seconda guerra mondiale, e di tipo politico nel periodo della guerra fredda (quella dei blocchi contrapposti tra USA e URSS). Con l’avvento dell’UE e della moneta unica (euro), spesso è sembrato che ancora prevalessero interessi economici (non sempre condivisi a livello nazionale), a discapito di una vera costruzione sociale e culturale di cittadinanza europea. Come è stata smentita, concretamente, questa sensazione?
  • Oggi - nel delicatissimo momento attuale con in corso la guerra russo-ucraina  - c’è una condivisione completa tra nazioni sul ruolo dell’Europa dal punto di vista strategico-politico ed economico? Quali sono i rischi concreti di un evento bellico che ci veda coinvolti? 
  • Qual è il ruolo dei partiti nazionali, e quindi dei loro rappresentanti al PE? Come incide la politica interna delle nazioni rappresentate nel raggiungere una linea comune europea?
  • Quali sono le politiche europee riguardo l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro? L’Europa cura di più tale inserimento nella nazione di appartenenza del giovane, o anche negli altri paesi europei? Chi arriva da un altro paese dell’Unione, ha le stesse opportunità e la stessa parità come trattamento economico rispetto alla popolazione locale?
  • Quali sono le facilitazioni pensate per gli spostamenti dei giovani in Europa? (treni, aerei, ecc) 
  • Quanto ha influito la brexit a livello economico e sociale sull’Unione Europea? I numerosi giovani europei (tra cui molti italiani) che avevano trovato lavoro in Gran Bretagna, quali ripercussioni hanno dovuto affrontare?
  • Numerose sono le polemiche che quotidianamente leggiamo sui giornali su argomenti scottanti e divisivi. Una delle più discusse riguarda l’arrivo dei migranti in Europa da varie parti del mondo, per sfuggire a situazioni terribili come guerre e carestie. Come procedono i lavori dell’UE in materia di migrazione e asilo? Perché sembra così difficile fare dei corridoi umanitari? 
  • Abbiamo visto (anche grazie al programma Erasmus+) che in altre nazioni europee è differente l’offerta di servizi in materia di istruzione rispetto alle nostre scuole; ci siamo chiesti se esiste ed è applicata una linea comune europea sull’organizzazione delle strutture scolastiche. A questo proposito, come possono essere utilizzati i fondi che il PNRR mette a disposizione per i vari stati?
  • Prima, parlando del conflitto Russia-Ucraina, mi è venuto in mente un commento dell’onorevole Lichieri al parlamento italiano che denunciava come la maggioranza al Parlamento Europeo, incluso il suo partito, abbia preso un provvedimento che autorizza gli stati a prendere dei fondi dal PNRR per finanziare delle industrie (comprese quelle italiane) alla produzione di armamenti per la guerra. E’ davvero così? Cosa ne pensa?
  • Abbiamo letto sulla sua pagina Facebook un post dove lei scrive che Altiero Spinelli (tra i padri fondatori dell’Europa unita)  rappresenta una parte fondamentale del suo percorso di formazione ideale e politica e che  la prima volta che entrò, da giovane visitatore, al Parlamento Europeo, rimase molto colpito dal fatto che il principale edificio fosse intitolato proprio a Spinelli, un grande italiano. Anni dopo lei è diventato Presidente dell’intergruppo parlamentare che porta quel nome e che si batte per realizzare quel progetto federalista che era già alla base del Manifesto di Ventotene e che poi fu la base dell’impegno di Spinelli fino alla fine. Ci ha colpito particolarmente la frase di Spinelli che lei cita: “La federazione europea non ci si presentava come una ideologia, non si proponeva di colorare in questo o quel modo un potere esistente. Era la sobria proposta di creare un potere democratico europeo.”. Ecco, questo è in sostanza quanto vorremmo sapere: l’ideale di Altiero Spinelli, lei crede sia stato raggiunto?
  • A proposito di Facebook, abbiamo visto che lei, come praticamente tutti i politici, usa i social. Ritiene siano efficaci per raggiungere la nostra generazione e chiedere un nostro parere o addirittura il nostro intervento nella vita politica nazionale ed europea?
  • Qual è la sua più grande delusione e quale la sua più grande speranza, relativa all’Unione Europea?
  • Quando era studente lei, la scuola era già sensibile ai temi dell’Europa unita?
  • C’è un momento particolare in cui lei ha sentito di essere più europeo che italiano, e ha tirato un respiro di sollievo per esserlo?
  • All'inizio della sua carriera ha avuto difficoltà a livello linguistico per comunicare con gli altri parlamentari europei?
  • Come ha fatto a diventare un parlamentare europeo?
  • Durante la sua carriera lavorativa ha dovuto superare degli ostacoli? Se sì, quali?
  • Quali obiettivi aveva da giovane? E quali di questi è riuscito a realizzare?
Nei prossimi giorni speriamo di poter condividere il video relativo all'intervista, che purtroppo presenta alcuni inconvenienti tecnici che speriamo di risolvere a breve.

Redazione della III A LES




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