GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA DONNA 2023

La Giornata internazionale della donna celebra i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dalle donne in tutto il mondo. Questo riconoscimento si basa su un principio universale che prescinde da divisioni, siano esse etniche, linguistiche, culturali, economiche o politiche.

La Giornata internazionale della donna si ispira alle attività dei movimenti dei lavoratori agli inizi del XX secolo in Nord America e in Europa. La prima giornata internazionale delle donne è stata celebrata dagli Stati Uniti il 28 febbraio del 1909. Il Partito socialista americano, in seguito, scelse questa giornata in onore dello sciopero dei lavoratori del settore vestiario durante il quale le donne protestarono per le condizioni lavorative dell’epoca. Le Nazioni Unite, la cui Carta rappresenta il primo statuto internazionale che nel 1945 ha affermato il principio di uguaglianza tra i generi, hanno designato (a partire dal 1975) l’8 marzo come giornata internazionale della donna.

Le Nazioni Unite hanno sviluppato strategie internazionali, obiettivi e progetti per migliorare lo stato delle donne nel mondo creando un’eredità preziosa. Esempi di tali traguardi sono la Dichiarazione di Pechino, la piattaforma d’azione e la Convenzione per l’eliminazione di tutte le forme di discriminazione nei confronti della donna (CEDAW). Inoltre nel 2010, L’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha fondato UN Women, ovvero l’organismo delle Nazioni Unite che ha come obiettivo l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne. La nascita di UN Women rappresenta un passo storico verso il raggiungimento degli obiettivi dell’ONU per la parità di genere e l’affermazione delle donne nella società.

Quest’anno la Giornata internazionale delle donne ha come tema “Le donne in un mondo del lavoro in evoluzione: verso un pianeta 50-50 nel 2030”. Il tema scelto mira a promuovere il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, e nello specifico gli obiettivi numero 5 e 4. L’obiettivo numero 5 si focalizza sull’uguaglianza di genere e sull’empowerment delle donne e delle ragazze; il numero 4 si incentra sull’accesso globale alla formazione di qualità e all’apprendimento continuo.

Nonostante molti passi in avanti siano stati fatti in questi ambiti grazie agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, molto donne e ragazze nel mondo continuano a essere vittime di violenza e discriminazione. Ancora oggi solamente due terzi dei paesi nelle regioni più sviluppate hanno raggiunto la parità di genere per ciò che concerne l’educazione primaria. La proporzione della presenza femminile in posizioni lavorative al di fuori del settore agricolo è aumentata del 6% dal 1990 al 2015 e in soli 46 Paesi nel mondo, alle donne è stato assegnato più del 30% dei seggi nei Parlamenti in almeno una delle camere. 

L’allarme è stato lanciato proprio dal segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. I progressi che sono stati fatti nei decenni scorsi sui diritti delle donne nel mondo "stanno svanendo sotto i nostri occhi. La parità di genere è sempre più lontana. Sulla base del percorso attuale, UN Women stima che mancano 300 anni", ha dichiarato in un discorso all'Assemblea generale in vista della Giornata internazionale della donna dell'8 marzo, dando il via a due settimane di discussioni condotte dalla Commissione sullo status delle donne. "I diritti delle donne vengono abusati, minacciati e violati in tutto il mondo", ha aggiunto, elencando una serie di crisi: la mortalità materna, l'esclusione delle ragazze dalla scuola, le persone che si prendono cura dei familiari a cui viene negato il lavoro e le bambine costrette a matrimoni precoci. 

Si aperta ieri, inoltre, come ogni anno a marzo, la riunione della Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne (CSW) per affrontare le disuguaglianze, la violenza e la discriminazione che le donne continuano ad affrontare in tutto il mondo. All'ordine del giorno dei lavori, che si concluderanno il 17 marzo, l'accesso limitato delle donne alla tecnologia, la sproporzionata violenza online, la sotto-rappresentazione e i pregiudizi di genere nelle industrie tecnologiche. Vi è, infatti, una crescente evidenza che la discriminazione, l'abuso e la misoginia che le donne affrontano nel mondo fisico si riflettono nel mondo virtuale.


 E in Italia come sta andando? L'analisi recentemente diffusa dall'Istat sul raggiungimento nel nostro paese degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’Agenda 2030 ha sottolineato come in Italia il il principale ostacolo al raggiungimento della parità è ancora costituito dal fatto che il lavoro è un'impresa impossibile per le donne che fanno figli. Un'infografica a cura di Asvis riassume bene la situazione nel nostro paese al dettaglio.


In questa giornata, vogliamo infine proporre ai nostri lettori una pagina di RaiCultura dedicata alle donne, con un ricchissimo materiale di articoli e video su questo tema. Ve ne consigliamo caldamente la visione!

La Redazione

 

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