I nuovi standard di bellezza

 


Nell’odierna società ognuno cerca di apparire con la versione migliore di se stesso, impeccabile agli occhi altrui ma spesso anche ai propri occhi; talvolta questa necessità fa ricorrere anche a mezzi drastici come la chirurgia estetica.

L’avvento della chirurgia estetica è stato considerato un dono per coloro che con un intervento possono permettersi di diventare come desiderano, correggendo imperfezioni vere o presunte, in modo da soddisfare anche una proprio desiderio di approvazione.

Molte celebrità famose hanno fatto ricorso alla chirurgia estetica, l’esempio più eclatante è la famiglia Kar-Jenner, vista dalla maggior parte dei giovani come un modello di bellezza a cui puntare.

Tuttavia il diffondersi di interventi chirurgici migliorativi, sempre più pubblicizzati e sempre più alla portata di molti, si unisce alle diverse campagne mediatiche che influenzano la comunità, imponendo degli standard di bellezza molto elevati che variano a seconda del momento e dei tempi: come le Veneri di Windelwarf nella preistoria costituivano uno canone di bellezza per il loro tempo, le top model lo costituiscono per i nostri giorni. Attualmente però il condizionamento è molto più forte e chi non può o non riesce ad adeguarsi a questi standard si sente insicuro di se stesso, non conforme alle richieste, in qualche modo “brutto”.

Parlando di top model e di passerelle, è scoppiato il boom delle modelle curvy, che sfilano per far spazio a tutti i tipi di donne…Purtroppo ciò non è vero. L’unico curvy ammesso sulle passerelle è quello ginoide, ovvero la tipica donna con le forme nel punto giusto, ma quando il curvy è androide (il grasso è distribuito in modo uniforme) la donna è considerata “grassa”.

Le mode poi cambiano continuamente, costringendo la massa ad inseguirle: se una ragazza non vuole sentirsi “out” è quasi costretta ad uniformarsi. Alcune mode poi sembrano addirittura sorprendenti; ultimamente ad esempio l'Occidente ha sviluppato dei “fetish” che fino a poco tempo fa sarebbero sembrati improponibili: basta pensare agli occhi a mandorla (che si creano con il trucco), il rinomato Fox-Eye, i vari piercing (che le tribù africane usano fin dall’antichità), i capelli afro e le acconciature che si usano con questo tipo di capelli o i famosi dread, che finora stabilivano un’appropriazione culturale. Nell’appropriazione culturale si vanno a prendere in modo inopportuno delle usanze, tradizioni, usi e costumi di culture ed etnie diverse per poi appropriarsene senza sensibilizzare e valorizzare il loro vero significato.

Questa uniformità a modelli imposti diventa fonte di disagio per chi non si uniforma ma anche un appiattimento dell'espressione individuale di ciascuno.

Sarebbe bello pensare ad una società che non condiziona con standard estetici ma incentiva l'essere rispetto all'apparire.

 Margherita Badi, Alessia Peralta, Sahori Burgos, Adama Ngom, Rebecca Melati, Estefany Leon, Racheal Chukwudi, Benedetta Ferraris, IV B TUR

 

siti di riferimento:

https://lavocedinewyork.com/lifestyles/scienza-e-salute/2022/10/10/confine-tra-etica-ed-estetica-nella-chirurgia-plastica/

https://www.workout-italia.it/ginoide-o-androide/

https://www.ambasciator.it/asiatici-fox-eye-trend/

https://www.alfemminile.com/psicologia/appropriazione-culturale-s4025071.html https://elzevirus.it/appropriazione-culturale-cose-perche-e-sbagliata-casi-celebri/

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