Nella giornata di sabato 17 settembre 2022, la redazione di V
A LES del Giornalino del Firpo-Buonarroti ha partecipato all’evento di Stelle
nello Sport – Sportability, presso il centro polisportivo Sciorba.
SportAbility è un progetto
promosso dall’Associazione Stelle nello Sport, costituita per valorizzare tutti
gli sport e diffondere la cultura e i valori sportivi in Liguria.
Il progetto “Stelle nello Sport” è
stato ideato e promosso da Michele Corti nel 2000 ed è cresciuto anno dopo anno
fino ad arrivare agli importanti risultati raggiunti oggi. Sportability nasce
nel 2021 come “spin off” e vuole essere un potente faro indirizzato su tutto lo
sport che include i suoi magnifici protagonisti, che siano atleti, tecnici o
dirigenti.
Il Comitato Italiano Paralimpico e Special Olympics sono due
importanti enti di riferimento per il mondo dello sport legato alla disabilità
che supportano costantemente ragazzi e ragazze di tutte le età.
L’evento a cui i nostri redattori hanno partecipato era
volto ad accogliere ragazze e ragazzi con disabilità non solo motorie, ma anche
sensoriali e intellettivo-relazionali. Ed era il principale obiettivo di questo
progetto: dare la possibilità di praticare uno sport anche a coloro che, in
assenza di questa organizzazione, non potrebbero farlo. Come riporta lo slogan
ufficiale di SportAbility:
“Non vedo, non sento, non cammino, non parlo. Ho la
sindrome di down, sono autistico, ho un disturbo cognitivo, ho il sistema
nervoso alterato. Però mi alleno, mi impegno, fatico, gareggio, mi diverto,
soffro, esulto, abbraccio il mio mister e rido con compagne e compagni. È la
magia dello sport che leva il “dis” e divento abile.”
Prima di dar via alle varie attività, hanno sfilato le oltre 50 associazioni presenti all’evento e due campioni straordinari: Francesco Bocciardo (tre volte medaglia d’oro nel nuoto alle Paralimpiadi di Londra e Tokyo) e Vittorio Podestà (plurimedagliato nella Hand Bike ai Giochi di Pechino, Londra e Rio de Janeiro).
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Francesco Bocciardo e Vittorio Podestà portano il vessillo di Sportability |
Numerosi gli atleti paralimpici presenti, tra cui Andrea Azzarito (Nuotatori Genovesi), Tommaso Libertini (Genova Badminton Club), Vittoria Oliva (Tennistavolo Don Bosco Varazze), i campioni d’Italia della danza Simone Capelli (in coppia con Federica Benvenuto) e Laura Del Sere (in coppia con Andrea Barberis). Tra le autorità presenti, le assessore Ilaria Cavo (Politiche Sociali Regione Liguria), Simona Ferro (Sport Regione Liguria), Alessandra Bianchi (Sport Comune di Genova) insieme a Maurizio Uremassi, presidente Municipio Media Val Bisagno.
Giunti al luogo dell’evento, i
nostri redattori hanno avuto la possibilità di intervistare Rosalba Cirasola,
giocatrice e presidente delle Aquile Azzurre, una delle due squadre di
Wheelchair hockey presenti.
Il Wheelchair hockey,
letteralmente “hockey in carrozzina”, è uno sport nato negli anni ’70 del
Novecento nelle scuole nordeuropee, volto ad includere i ragazzi con patologie
e disabilità. Inizialmente dedicato ai malati di distrofia muscolare e
successivamente, a causa del numero ridotto dei giocatori, ha coinvolto anche
altre patologie.

L’associazione Aquile Azzurre è
nata nel 2008. Rosalba soffre di poliomielite e racconta che per lei far parte
di questa squadra è una gioia immensa, in quanto ai suoi tempi persone con la
sua malattia venivano esonerati dalle competizioni sportive. Anche per questo sostiene fortemente l’occasione di dare la possibilità a tutti i ragazzi di praticare
sport. Il ruolo di presidente non è semplice, spiega lei, in quanto alcuni
ragazzi mostrano diffidenza nei confronti di questa modalità sportiva per paura
di farsi male. Ma, nonostante ciò, lei continua a coinvolgere i ragazzi e
cercare nuovi volontari per rendere possibile tutto ciò. La preparazione anche
per un semplice allenamento è molto complessa: c’è bisogno di aiutanti che
montino il campo, che accompagnino i ragazzi alla struttura sportiva e che
sorvegliano durante l’allenamento. Sottolinea inoltre la gratificazione
che prova quando vede uno dei suoi ragazzi pieno di gioia per aver segnato
anche solo un gol, dopo averne subito molti altri prima, ribadendo il valore della
persona in confronto al risultato.
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Rosalba Cirasola intervistata da Alessia Bertacchini e Ilaria Fameli |
Lo sport per questi ragazzi è
fondamentale, perché è l’unico ambito della loro vita in cui sono autonomi e
per questo motivo ci mettono tutto se stessi. Voi quanta grinta e determinazione mettereste in un’attività
se nella vita poteste fare solo quella?
La maglietta di INSUPERABILI dice tutto...

I nostri redattori hanno poi potuto addentrarsi ulteriormente in
questo sport, scambiando due parole con un arbitro nazionale di questa
disciplina, il quale ha spiegato loro le principali regole. Nel Wheelchair hockey scendono in
campo cinque giocatori per squadra, secondo un tetto massimo stabilito di dieci
punti: in pratica ad ogni atleta, in base alla disabilità motoria e/o psichica
dei giocatori giudicata dalla commissione medica, viene affidato un punteggio e
la somma dei punteggi dei cinque giocatori non deve superare il tetto
consentito. Un’altra regola molto interessante
riguarda l’uso dell’attrezzatura sportiva. Ogni giocatore gareggia sopra una
carrozzina elettrica che può viaggiare fino a 20 km/h e che può essere comandata
manualmente o tramite un meccanismo apposito a fiato, volto appunto a includere
ogni tipo di disabilità. Inoltre, massimo tre giocatori su cinque, possono
utilizzare una mazza per colpire la pallina mentre i restanti hanno uno stick,
ovvero un attrezzo in materiale plastico a forma di T, attaccato davanti alla
carrozzina. Il campo da gioco (26m x 16m)
dev’essere mobile, in modo tale da non creare problemi ai giocatori, e le
carrozzine devono essere a norma per impedire ai giocatori di farsi del male
tra di loro. Queste le regole
italiane, diverse da quelle europee che, purtroppo, sono meno attente alla
sicurezza dei giocatori.

Il calcio ha svolto
anche in questa occasione un ruolo di protagonista nel mondo dello sport. È stato,
infatti, organizzato un mega torneo che ha permesso di divertirsi a qualunque
persona affetta da disabilità, dando loro la gioia di far parte di una squadra.

I ragazzi del giornalino hanno
però preferito dare spazio a sport meno visibili. Tra la moltitudine di stand
delle varie attività sportive, due dei nostri ragazzi (Luigi Zilli e Federica
Pettarin) hanno deciso di prendere parte ad una particolarmente gettonata: tiro
con l’arco. I due istruttori hanno spiegato ai
partecipanti i diversi tipi di arco e quale Luigi e Federica avrebbero usato per tirare — l’arco
nudo — ai due bersagli posti a qualche metro da loro. Prima di tirare
effettivamente con esso, bisognava apprendere, attraverso un manico di arco in
plastica con una corda elastica molto simile ad un laccio emostatico, la
postura delle spalle e delle braccia — perpendicolari al bersaglio — e la
posizione dei piedi. La corda andava tesa con le tre dita di mezzo, come
richiede appunto l’arco nudo, dato che ogni stile di tiro ha la propria tecnica,
e portata vicina, quasi appoggiata, allo zigomo e all’angolo della bocca del
lato del corpo con cui veniva tesa. Le restanti due dita — il pollice e il
mignolo — andavano a chiudersi dietro la mano. Una volta imparato ciò si poteva
seguire al tiro con un arco nudo vero e proprio. Il tiro con l’arco, a parer nostro, è uno degli sport più
accessibili ed inclusivi per i ragazzi diversamente abili in quanto si può fare
a meno di determinate parti del corpo, essendo inoltre il primo sport
paralimpico ad essere mai stato inventato.
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Francesco Bocciardo intervistato da Alessia Bertacchini e Ilaria Fameli
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Ospite speciale di questo evento, come ricordato in precedenza, è stato il campione
paraolimpico di nuoto Francesco Bocciardo, con 3 ori nelle paraolimpiadi (uno a
Rio de Janeiro 2016 e due a Tokyo 2021), 3 record italiani e 17 medaglie tra
mondiali ed europei (8 ori, 6 argento, 3 bronzi). Già precedentemente incontrato ad un evento del Salone
Orientamenti 2021, Francesco ha gentilmente risposto alle domande della nostra
redazione. Ecco le sue parole:
“Ho iniziato a praticare nuoto
quando avevo 3-4 anni, come forma di riabilitazione. Inizialmente ero proprio
un pezzo di marmo, non mi trovavo bene in acqua, però poi, poco per volta,
l’acqua è diventato il mio principale ambiente. Il nuoto mi ha proprio migliorato
la vita, non so che persona sarei se non avessi iniziato a fare sport. E penso
che chiunque meriti di poter fare uno sport, perché è veramente una cosa che ti
rende più felice, che ti rende migliore. E quindi sono contentissimo di avere
la possibilità di diffondere questo messaggio. È difficile perché comunque quando si parla, quando si va,
si incontrano magari cento ragazzi e, di quei 100 ragazzi, ce ne sono solo 10
che iniziano a fare uno sport. Però fosse anche soltanto uno solo, fossi in
grado anche di cambiare la vita in meglio a uno solo di questi ragazzi, ne
varrebbe la pena.”
Secondo Francesco il valore principale dello sport è quello
di insegnarti l’importanza della costanza, della determinazione e dell’impegno.
E soprattutto quello di cercare di capire che ognuno di noi ha dei limiti che
però possono e devono essere superati, con impegno, con fatica e con costanza.
Per ulteriori informazioni, vi invitiamo a visitare questo
sito
https://insuperabili.eu/
A breve pubblicheremo anche un video reportage, con le videointerviste, le immagini e i momenti salienti della giornata.
La redazione della V A LES
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