CORONA VIRUS E CALCIO

Al ritorno dalle vacanze la Serie A fa i conti con il Covid. Ecco la situazione: nelle società sportive ci sono più di 50 tra giocatori e staff ad essere stati contagiati, ogni squadra ha almeno 2 contagiati. Il Governo insieme alla FIGC oltre ad avere posticipato la ripartenza dei campionati giovanili e dilettantistici (dal 8 gennaio al 23 gennaio) sta pensando di rimandare la ripartenza del campionato; questo sembra però impossibile, in quanto recherebbe alle società sportive una grave perdita di profitto, vista la situazione preoccupante delle stesse società che, oltre alla questione della salute dei propri giocatori, stanno vivendo un periodo di “magra” per quanto riguarda il bilancio rispetto al solito periodo della stagione. 

Lo stadio dopo le nuove restrizioni non sarà più aperto al 75% ma al 50% portando grandi perdite alle società; poiché i calciatori durante la prima stagione “giocata” con il Covid avevano deciso di abbassarsi lo stipendio, tutte le società avevano promesso il riadattamento dello stesso per chi se lo fosse abbassato (una sorta di ringraziamento). Rispetto all’anno scorso però le idee non sono molto chiare, soprattutto per la questione vaccini, alcuni giocatori essendo No Vax devono essere sottoposti a tampone ogni 48 ore, ma il Governo sta pensando di mettere un “obbligo vaccinale” per tutti gli atleti, anche se le società non potranno costringere i calciatori al vaccino, perché la loro categoria non rientra tra quelle che hanno l’obbligo per legge. 

Troppi positivi possono però portare anche a decisioni drastiche da parte delle Asl cittadine, ma cosa succede se a una squadra viene impedita la partenza? ”Quando l’autorità sanitaria interviene possiamo fare poco”, aveva detto il presidente della FIGC Gabriele Gravina. La partita non si gioca e le carte passano al giudice sportivo, ricordando che Juve-Napoli e Lazio-Torino del 2020/21 dovrebbero fare giurisprudenza in tal senso. Ma ci sono regole della Lega Serie A sui rinvii in caso di focolai? C’erano fino alla scorsa stagione, e prevedevano la disponibilità di almeno 13 elementi per giocare, con ogni club che aveva a disposizione un bonus per un rinvio. Spostamento della gara che era invece previsto d’ufficio con 10 o più positivi in un gruppo per una settimana intera, tuttavia, con le vaccinazioni di questa estate, queste norme sono state eliminate per precauzione. 

La situazione nel calcio è perciò grave, non solo per il nostro campionato ma anche nei Top 5 campionati Europei: la Liga (campionato spagnolo) conta 45 contagiati, la Ligue1 (campionato francese) ha ben 52 contagiati tra cui il 7 volte pallone d’oro Lionel Messi, la Premier League e la Bundesliga, hanno il minor numero di contagi (22 per il campionato inglese e 23 per il campionato tedesco), in quanto hanno regole più severe.

Concludiamo con uno sguardo in casa nostra: le due squadre genovesi, come tutte le altre, non passano un buon momento, il Genoa oltre ad essere in difficoltà in campionato deve fare i conti con ben 3 giocatori contagiati (oltre al mister Shevchenko): il capitano Domenico Criscito, Laurens Serpe e un terzo giocatore del quale non è stato rivelato il nome.
Mentre per la seconda squadra genovese, la Sampdoria, solo un giocatore contagiato e ben 4 membri dello staff tecnico.

Luca Ivaldi, V A LES 




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