LO "STRANO" NATALE 2020 - 3) Mirko

 

Quest’oggi ci soffermeremo su quella festa attesa da tutti durante l’anno, quella giornata dove sono tutti allegri e felici, dove tutti i bambini aspettano per scartare i regali ed i grandi per riunirsi in un caldo abbraccio: “Natale”. Ma questa volta tocca a “Natale 2020”

Quest’anno il Natale, come noi tutti lo conosciamo, non sarà un vero Natale, sarà diverso da quelli che abbiamo passato negli anni scorsi, sarà una festa spoglia, fredda e cupa, perché quella magia natalizia che si accende quando tutta la famiglia si ritrova, è fermata dalla pandemia. 

DCPM su DCPM, hanno stravolto negli ultimi mesi tutti i piani degli italiani che, dopo un'estate quasi normale, dove i mesi del lockdown erano apparsi ormai come un brutto ricordo, ci si ritrova all’undici di dicembre con la prospettiva di non poter uscire il venticinque ed il ventisei per festeggiare con i propri cari.

Questa cosa a parer mio è molto sconcertante, perché penso che le famiglie debbano restare unite sempre, ma ancor di più in un momento di disagio così vasto, penso che se un bambino o ragazzo come me abbia i genitori divorziati, dovrebbe poter decidere quando stare da mamma e quando da papà, senza essere vincolato dallo spostamento.

Ora passiamo ai regali, quest’anno saranno tutti regalini del Tiger o del Toys, chi con una crisi così va a comprare regali lussuosi... c’è gente che lo fa comunque, certo, però sono pochi, le persone comuni dopo che hanno tolto loro una parte di lavoro, di fatturato, di cibo sotto ai denti, sicuramente a Natale non pensa al regalo, ma pensa a stare con le persone che ama, che sono la cosa a loro più cara.

E poi non parliamo delle sciate, a chi non piace sciare... a tutti piace, ma quest’anno la settimana bianca natalizia di molti italiani è stata bloccata dai colori delle regioni: zona rossa impianti chiusi; arancione al 50% per cabinovie e vendita skipass; e, infine, gialla free. Questa cosa mi fa ridere, perché in Svizzera, dove sono messi peggio di noi, non c'è un impianto chiuso, mentre da noi le mete di turismo internazionale, che portano soldi alle tasche degli albergatori, negozianti, ristoratori, sono chiuse per tutta la stagione.

Insomma più che in periodo natalizio sembra un periodo post apocalittico, strade deserte, ristoranti vuoti, negozi chiusi dall’otto marzo che non hanno mai più riaperto... sta andando un po’ tutto a rotoli, e sia noi che chi ci comanda ne è responsabile nel suo piccolo.

Dopo aver toccato questi lati negativi, vi auguro buone feste di Natale a tutti, ed un felice 2021 (speriamo...).

Mirko Vavassori, III A LES


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